Esiste un gruppo di polimeri, gli acrilici, che possono essere considerati a base di acido acrilico, più formalmente chiamato acido propenoico.

L’acido polimerizza tramite polimerizzazione per addizione per ottenere l’acido poli-propenoico (acido poliacrilico).

Altri composti, basati sull’acido, che formano polimeri acrilici includono gli esteri metilici, etilici e butilici dell’acido 2-propenoico.

Ciascuno di questi esteri può essere polimerizzato: ad esempio l’estere metilico forma questo polimero acrilico:

Altri due importanti monomeri, basati sull’acido, sono 2-propenen-nitrile (propenitrile, acrilonitrile) e 2-propenammide (acrilammide).

Si può vedere che i polimeri hanno la struttura di base degli acrilici sopra mostrati.

Il poli-metil-2-metilpropenoato (poli-metil-metacrilato) è un altro importante polimero ed è noto semplicemente come acrilico o vetro acrilico. Si basa sull’estere metilico dell’acido 2-metilpropenoico (acido metacrilico).

Questo sito web contiene tre unità sugli acrilici:

Quest’unità si occupa dell’acido 2-propenoico (acido acrilico), dei suoi esteri e dei polimeri da essi prodotti.

Impieghi dell’acido poli-propenoico (acido poliacrilico)

Il poli-acido propenoico viene utilizzato nei detergenti per rimuovere gli ioni calcio e magnesio dall’acqua, addolcendola in tal modo. Ciò ha comportato che non vi è bisogno di utilizzare i fosfati a questo scopo producendo così un detergente molto più rispettoso dell’ambiente.

Figura 1.  Le scarpe del bambino sono fatte di un tessuto con pori che consentono all’aria di circolare intorno ai piedi. Essi sono rivestiti con un materiale (vello) composto di poli-acido propenoico. Sul bagnato, il polimero assorbe l’acqua e si espande, sigillando la scarpa, rendendola impermeabile. Una volta che il materiale poroso è asciutto, l’acqua evapora e il polimero si contrae consentendo al vello di diventare poroso all’aria.
Per gentile concessione di BASF 

Un secondo utilizzo è la produzione dei cosiddetti superassorbenti. Questi sono polimeri principalmente di acido 2-propenoico e sodio propenoato. La polimerizzazione è iniziata ad esempio con perossodisolfato di potassio (K2S2O8), o d’ammonio, che si decompone per formare radicali. Un altro composto è aggiunto contemporaneamente per reticolare le catene tramite i gruppi carbossilici. Uno di questi composti è N, N’-metilen-bis(2-propenammide). Si forma un gel idroassorbente che si idrata più di 1000 volte la sua massa (Figura 1) e viene utilizzato come base per i pannolini usa-e-getta. Circa il 40 % dell’acido viene utilizzato in questo modo e circa il 20 % nel trattamento delle acque[1]

[1]  Market Research Store citato da GlobeNewswire 2018.

Impieghi di poli-propenoati (poliacrilati)

I polimeri derivati ​​dagli esteri dell’acido 2-propenoico sono usati come base in molte pitture e vernici. I polimeri dei propenoati di etile e butile sono utilizzati nelle vernici a emulsione su base acquosa, così come il copolimero di propenoato di butile e metile (2-metilpropenoato). Il metil-propenoato è utilizzato per produrre un copolimero con acrilonitrile, una delle fibre “acriliche” più utilizzate. I propenoati di metile ed etile sono copolimerizzati con 2-metilpropenoato di metile come aiuto nella fabbricazione del poli-2-metilpropenoato di metile, la gamma di polimeri nota come  il PERSPEX®.

Impieghi dell’acido 2-propenoico (acido acrilico)

Circa il 50% dell’acido acrilico prodotto è  utilizzato per produrre esteri, principalmente propenoati di metile, etile e butile. Questi sono, a loro volta, polimerizzati (vedi sotto). Circa il 30 % viene utilizzato per produrre poli-acido propenoico e quindi superassorbenti.

Produzione annuale di acido 2-propenoico (acido acrilico) 

Mondo5,9 milioni di tonnellate2
[1]  Market Research Store citato da GlobeNewswire 2018.

Produzione di acido 2-propenoico (acido acrilico)

L’acido propenoico è prodotto dal propilene in due fasi. Il primo stadio è l’ossidazione del propilene a propenale (acroleina). L’alchene e l’aria vengono miscelati e fatti passare su un catalizzatore eterogeneo riscaldato, spesso una miscela di ossidi di bismuto (III) e molibdeno (VI) su silice, a circa 650 °K: 

La seconda fase si verifica quando propenale e aria vengono fatti passare su un altro catalizzatore, una miscela di ossidi di vanadio (V) e molibdeno (VI) su silice a circa 550 °K: 

Produzione di acido poli-propenoico (acido poliacrilico)

La polimerizzazione dell’acido 2-propenoico è un processo a radicali liberi, che utilizza un perossido organico come iniziatore. Può essere effettuato con il monomero puro (noto come polimerizzazione in massa), ma più spesso viene polimerizzato in soluzione acquosa o come emulsione, anche in acqua:

Fabbricazione dei poli-propenati (poliacrilati)

L’acido 2-propenoico è fatto reagire con un alcol (ad esempio, metanolo, etanolo, 1-butanolo) in fase liquida con una traccia di acido solforico come catalizzatore per produrre gli esteri. Per esempio: 

Successivamente gli esteri vengono polimerizzati, mediante un processo a radicali liberi, utilizzando un perossido organico come iniziatore. Può essere utilizzato il monomero puro (nel processo noto come polimerizzazione in massa), ma ancora più frequentemente la reazione è condotta in una soluzione acquosa o in un’emulsione acquosa. Per esempio:

Se sono richiesti copolimeri degli esteri, i due monomeri vengono miscelati prima della reazione di polimerizzazione in condizioni similari.

Un poscritto sul propilene

Tutti i polimeri propenoati (acrilici) derivano dal propilene, come mostra il riepilogo: 

Figura 2 che illustra la produzione di poli-acido propenoico, poli-propenoati, poli-metil-2-metilpropenaoato e poli-propenonitrile dal propilene.

Ultimo aggiornamento 29 Ottobre 2018

Edizione italiana a cura di Salvatore Parisi e Valter Ballantini, 21 novembre 2020

Foto in alto da Kaneka